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“SUCA” | NemO’s, Jesse Jacobs, Res EBE, Miguel Ángel Martín, Federica Cela.

Da sabato 15 febbraio le vetrine di Bisso Bistrot saranno decorate dalle immagini che inaugurano il progetto SUCA, promosso da Tekè Gallery, La Luce Rossa, Tabularasa Edizioni e Bisso Edizioni Palermo. Opening: sabato 15 febbraio, ore 17:30.

SUCA
/*Terza persona singolare dell’indicativo presente di sucare
/*Seconda persona singolare dell’imperativo di sucare
Interiezione
/*(volgare) esortazione a praticare una fellatio
/*(popolare) esortazione a smettere e andarsene

Il Progetto “SUCA”, ideato durante la recente esperienza come espositori a Lucca Comics & Games 2019, nasce dallo sconforto e dallo sdegno per il periodo storico attuale, in cui sempre più e in tutti gli ambiti conta solo il denaro a discapito dei rapporti personali, dell’etica e del rispetto. “Mors tua, Vita mea” è l’unico motto che la fa da padrone. Quindi la nostra risposta è una sola: “SUCA”, ed è proprio questo il nome dato al nostro primo progetto.
Abbiamo chiesto ad alcuni artisti provenienti dall’underground, che condividono il nostro stesso stato d’animo, un’illustrazione dove la scritta SUCA fosse presente in modo inequivocabile.
Le illustrazioni saranno usate per realizzare stampe serigrafiche su diversi tipi di supporto (T-shirts, felpe, shoppers). Il ricavato andrà interamente a finanziare il neo laboratorio serigrafico “La Luce Rossa D.I.Y” di Carrara, che produrrà il materiale messo poi in vendita.
Le esperienze vissute al Lucca Comics ci hanno spinto a creare un progetto capace di valorizzare alcune delle qualità intrinseche alla creazione artistica, ovvero lo sviluppo dei rapporti umani. La condivisione di una passione comune ci ha portato ai primi cinque artisti: NemO’s, Jesse Jacobs, Res EBE, Miguel Ángel Martín, Federica Cela. A questi ne seguiranno altri, a piccole dosi diluite nel tempo.

Ci fa piacere riproporre un ragionamento di Gianluca Lerici aka Professor Bad Trip, tratto dall’Intervista Apocalittica realizzata da Vittore Baroni venti anni fa e oggi sempre più attuale; lo sarà finché continueremo a sentirci “spore” o “brace”.

“Un certo tipo di rivoluzione esiste, è tra noi, anche se magari non ce ne accorgiamo perché va troppo lenta. Tutti gli scrittori visionari, gli artisti devianti, i musicisti rivoluzionari, gli editori liberi, i registi cinematografici innovativi, gli inventori pazzi, contribuiscono con la propria opera in maniera decisiva all’evoluzione delle opinioni e dei gusti della gente nel progresso del costume della società, in una rivoluzione fredda che nessuno stato, nessun potere militare, religioso, culturale, politico o finanziario può fermare. Ogni artista pop-underground, ognuno nel suo piccolo, anche chi non abbia avuto successo commerciale, né immediato né postumo, con la propria opera, come un’amanita muscaria, rilascia spore culturali pronte a rifiorire magari ad anni o chilometri di distanza. Anche in momenti come quello attuale, che per certi versi mi ricordano molto l’inizio degli anni ’80, in molti tengono la brace accesa sotto la cenere”.

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